venerdì 24 febbraio 2012
domenica 19 febbraio 2012
Un negoziante un giorno decise che voleva dare una mano a un paio di ex-galeotti.
Si recò quindi presso un’associazione che si occupava di recupero e reintroduzione nel mondo del lavoro e si fece organizzare un tot di colloqui.
Alla fine ne trovò un paio che gli sembravano affidabili e li portò in negozio per iniziare il tirocinio.
Durante la prima mattinata si fece dire per cosa erano stati condannati.
“Io ho strangolato mia suocera”, disse il primo.
“Io sono stato preso per aver sottratto denaro alla banca per cui lavoravo”, fu la risposta del secondo.
“Bene”, disse il negoziante, “Allora il primo si occuperà di sistemare gli scaffali e accogliere i clienti e l’altro starà alla cassa”.
“Sicuro della scelta?” chiese il cassiere.
“Be’ sì, il mestiere lo sai e voglio credere che il vizio ti sia passato. E poi lo sai come dice il proverbio, quello che non strozza, in cassa”
mercoledì 1 febbraio 2012
Certo che
con tutti 'sti smartphones, GPS, sensori di parcheggio, macchine che si parcheggiano
da sole, cloud computing, tergicristalli automatici, [ad lib.] stanno
tirando su una stirpe di idioti.
E in gran parte, direi, ci sono già riusciti.
Per esempio.
I sensori di parcheggio.
Qualcuno mi spiega il senso dei sensori di parcheggio?
Io coi sensori di parcheggio ci sono nato.
Si chiamano occhi e senso dello spazio.
Che, soprattutto il secondo, se non esercitati perdono di efficacia.
Come praticamente tutto.
Ci stiamo consegnando al GrandeFratello e siamo anche disposti a pagare un extra per farlo.
E in gran parte, direi, ci sono già riusciti.
Per esempio.
I sensori di parcheggio.
Qualcuno mi spiega il senso dei sensori di parcheggio?
Io coi sensori di parcheggio ci sono nato.
Si chiamano occhi e senso dello spazio.
Che, soprattutto il secondo, se non esercitati perdono di efficacia.
Come praticamente tutto.
Ci stiamo consegnando al GrandeFratello e siamo anche disposti a pagare un extra per farlo.
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